La storia di Rachele

RACHELE, MAMMA

Mio figlio Luigi ha 11 anni, è bellissimo, bravo e gentile. Credevamo avesse la broncopolmonite, così lo abbiamo portato in ospedale. Qui gli hanno diagnosticato la leucemia mieloide acuta. Non siamo più usciti.
Luigi ha dovuto lasciare il suo calcio e la scuola. Per il calcio è dispiaciuto, per la scuola un po’ meno. Non va tanto bene. La matematica non gli piace, è svogliato. Noi non abitiamo a Napoli, stiamo fuori, a Piano Sorrento. Ora Luigi e io stiamo in ospedale. Siamo stati nella stanza sterile dopo che gli hanno fatto il trapianto di midollo. Là dentro è dura. Non si può mai uscire. A me, a cui piace cantare, a Luigi, a cui piace giocare e avere intorno a sé gli amici, il tempo non passa mai. A volte Luigi è giù. Ha la nausea, è stanco. Nel reparto di ematologia del Pausillipon il personale è stupendo e poi c’è Nicolae, che insegna il karate a Luigi. È stato un incontro meraviglioso. Nicolae è un omone grande con gli occhi che sprizzano scintille e forza. Io, quando lo vedo stare con Luigi a fare gli esercizi di karate, mi sento sicura. Sento che gli fa bene. Vedo mio figlio più tranquillo, meno triste. Ha già preso la cintura gialla. Nicolae arriva, si inchinano, si toccano con la testa. Quando hanno finito, Nicolae gli fa gli origami colorati: uccellini, canoe, ranocchie… Luigi fa quello che può, le medicine lo abbattono, ma continua a fare progressi. È uscito dal reparto trapianti, sta recuperando. Mio figlio è un combattente, sempre in gamba e migliora a vista. Se tutto va bene a giugno andiamo al mare!