“Chi dà agli altri non muore mai”.
Con queste parole Mariella Enoc, presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, ha aperto la commemorazione di Luigi Ciavattini mercoledì 13 ottobre all’auditorium Valerio Nobili, sede di San Paolo dell’ospedale pediatrico, presentata dal presidente dell’Associazione Davide Ciavattini Alessandro Pinci.
Luigi Ciavattini era un benefattore. Anzi, lo è ancora perché a lui, mancato il 15 gennaio di quest’anno, sopravvive la sua fondazione, quella intitolata al figlio Davide, mancato a 10 anni per una malattia. “Luigi ha saputo trasformare la morte del figlio Davide donando tanto a tanti – ha aggiunto la presidente Enoc – Oggi stiamo vedendo il futuro che lui voleva ci fosse. Grazie, Luigi”.
Il futuro voluto da Luigi è essenzialmente la fondazione e l’associazione, una Onlus che ha finalità di assistenza sociale e scientifico-culturale che riunisce chi si dedica allo studio e all’applicazione della cura di tumori e leucemie dei bambini. Uno scopo simile a quello della nostra associazione, KKC Italia, e che anzi la comprende insieme a molte altre in vista del bene da fare ai piccoli eroi.
L’associazione Davide Ciavattini opera principalmente nella divisione di oncoematologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma per l’assistenza e la cura dei bambini affetti da leucemia, linfomi e altre malattie ematologiche, e Luigi era il fulcro intorno a cui si riuniva un gruppo di genitori, volontari e operatori sanitari che hanno sentito l’esigenza di intervenire direttamente per realizzare attività di supporto alla struttura pubblica, con il fine di rimanere al fianco dei bambini che soffrono e lottano per la loro vita.
“Bisogna osare. Se ci si accontenta non si va da nessuna parte”. Era una delle frasi usate da Luigi per spiegare, a chi glielo chiedeva, il perché della nascita dell’associazione e della fondazione. E spiega perché fosse sempre così solare e sereno anche nell’affrontare gli ostacoli che la vita metteva sul cammino delle sue creature. “Non si è mai preoccupato di come arrivare a fine anno – ha detto dal palco il cappellano del Bambino Gesù don Luigi Zucaro – Dio provvederà, diceva, e succedeva sempre”.
Dopo una preghiera – “Non preghiamo per Luigi, ma insieme a lui, perché lui è qui con noi e ci resterà sempre”, ha detto don Mario Puppo, anche lui cappellano dell’ospedale pediatrico – c’è stato spazio per il ricordo di Luigi dalle parole di molte persone. Il primo è stato Italo Ciaralli, vicepresidente dell’associazione e responsabile di “Casa Ciavattini”, la struttura in cui vengono ospitate gratuitamente le famiglie dei bimbi che si devono recare all’ospedale per le loro cure. Davanti all’interrogativo che sempre si pone in questi casi – “E ora che si fa?” – danno sicurezza le parole di Italo, pur in una difficile testimonianza per gli anni passati accanto a Luigi: “La fondazione ha l’obbligo di andare avanti”.